Il bar dove lavoro non è certo il posto più trendy che esista. E’ un bel bar, grande, in cui si trova un po’ di tutto, ma è alla buona, come siamo alla buona noi che ci lavoriamo e i clienti che lo frequentano. Il Baristone non è un barman. E’ un Baristone che tutti adorano e va un po’ in palla se deve fare un “Angelo azzurro” o un “Cuba Libre” e si innervosisce davanti al caffè shackerato, non perché non lo sappia fare, ma perché per lui, “è una ciofeca, caffè annacquato, che se non ci metti un po di Baileys fa proprio schifo”. Non parliamo di cocktail elaborati, alcolici o meno. E’ una macchina da guerra davanti a richieste di caffè e cappuccini, se la cava egregiamente con le cioccolate calde, tutto il resto è noia.
Ugualmente dicasi per il Capo. Lui è un barista di vecchia tradizione. Una volta hanno chiesto uno “spritz” e lui ha strabuzzato gli occhi esclamando “E cos’è!?”. Questo alla clientela importa poco o niente, tanto che arrivano da mezza provincia perché il caffè che facciamo è nominato per la sua bontà, però a volte si creano situazioni ai confini della realtà.
Tanto per dire, qualche giorno fa viene un signore di una certa età, entra nella sala da thè e chiede un cognac. Vado al bancone dietro cui sono schierati:
1) il Figlio del Capo (alla cassa),
2) il Baristone,
3) il Capo in persona.
Dò l’ordinazione e…panico. Il cognac è praticamente finito. Quel che è rimasto non basta per servire il cliente. Il F.d.C. propone
“Aggiungiamo del Grand Marnier!”.
Il F.d.C. è astemio e si vede: il Grand Marnier sta al cognac (un miscuglio di cognac aromatizzato all’arancia) come la vodka pura sta alla vodka al melone. Mozione bocciata.
Io propongo:
“Mah. Magari ci mettiamo un po’ di ‘Vecchia Romagna’…”. Mozione considerata ma scartata.
Il Baristone sgattaiola al bar vicino e si fa dare una bottiglietta di cognac. Poi prende un balon fattapposta e ci versa dentro il liquore. Ma a quel punto interviene il Capo:
Capo: “Non abbiamo scaldato il bicchiere! Quel cliente vuole il bicchiere caldo!”
Baristone: “Che problema c’è? Ne scaldiamo un altro e ce lo versiamo dentro!”
Capo: “Ehm…quale altro? Non ne abbiamo nessun altro”
I balon(s) si erano tutti rotti. Una gran rottura di balon(s).
Soluzione finale. Il liquore è stato momentaneamente travasato in un bicchiere qualunque, il balon superstite è stato scaldato a modo per accogliere di nuovo il liquido ambrato (la mia cultura linguistica da libro Harmony diventa particolarmente vivace quando mi lancio in questo tipo di narrazione).
Il cliente, che non si chiama Michele e non è un intenditore, non si è accorto di niente. Ha solo dovuto aspettare un po’. Il giorno dopo il bar si è rifornito di una bottiglia di cognac nuova di zecca.
Come ripete sempre il F.d.C….quello non è un bar di tendenza…Anche se è al centro della cittadina è un bar di “campagna” .
E a me piace proprio per questo.
Ormai sono poche le persone che amano le “cose alla buona”…e quelle poche…dovrebbero mettersi insieme! Nevvero? 🙂
Io al bar prendo solo il caffè o l’acqua tonica con ghiaccio e limone… sono astemio 😀
Grazie mille per il commento, non so di chi sia quella mano… mi inquieta la sua presenza 😉
CIAO!!! 😀
Ehm, grazie per I commentI.
CIAO!!! 😀
Un post dal sapore romantico di altri tempi. Un bar che sarebbe molto piacevole frequentare credo.
Bar alla buona? Alla fine sono i migliori, visto che le tendenze durano il tempo di qualche stagione. Se lavorassi in un bar mi attaccherei ai cocktail come la famigerata cozza allo scoglio. 😀
Notte.
che bar,che bar!
comunque vi garantisco che è un bel baretto (anche se io ci vado solo l’estate 😀 )
Pingback: Elasticità temporale « Molto rumore per nulla
Se il caffè è buono, non c’è motivo per i clienti di adombrarsi. anche se, magari, uno spritz…
Sono arrivato qui incuriosito dal nome Alianorah, che ricordavo solo per una vecchissima strip di un fumetto… che c’entri qualcosa la didascalia “altra gallina”?
Scorrendo il testo mi sembrava di leggere un racconto di Benni stile Il bar dello Sport. Molto divertente e mi associo a chi pensa che non ci sono più i bar di una volta 🙂
Uno di quei posti trasversali,dove tutti passano a prendere un caffè,tra un finger food ed uno speed date…
@Nessun nome: ah, vaglielo a dire a loro!
@Lario3: noi l’acqua tonica con ghiaccio e limone la si fa benissimo!
@Daniele: se non altro perché ci lavoro io ;-). Sei ufficialmente invitato ad assaggiare il caffè che preparo.
@Dyo: allora se vieni a trovarmi, chiedi a me. Io preparo dei cocktail fantastici (non è vero).
@Occhidigiada: beh, baretto. E’ grandino eh? E qualche volta potresti pure venire a prendere una bella cioccolata con panna VERA, insieme alla tua dolce metà.
@Crisal1de: che bello, sono stata citata! Grazie 🙂
@Micky: eccome se c’entra! Leggi “Alianorah chi?” in alto a destra, e vedrai che ci hai proprio azzeccato.
@Pellescura: ma grazie per il complimento! Sono contenta di averti divertito.
@Teresa: anvedi Teresa com’è aggiornata! Posto trasversale me l’avevi già detto e poi…che panorama, vero? 😀 A proposito di speed date…devo proporre di organizzarne qualcuno anche da noi, sai che comiche!
Questa che descrivi tu è la gestione (discutibile magari ma pur sempre tale) di un bar. E cosa dire quando la medesima visione e gestione viene applicata ad una ditta informatica (quella in cui lavoro io ndr)? Hai la vaga idea di che cosa provoca?? Te lo lascio imamginare….
Io il 90% delle volte che entro in un bar prendo un caffè (quindi per il Baristone non ci sarebbe alcun problema) e in generale mi piacciono i bar normali (ambiente sufficientemente luminoso, musica a un volume sopportabile, prezzi medi, clienti semplici…). Se poi dici che siete famosi per il vostro caffè…
Certo quando il bar è anche gelateria artigianale allora la scelta tra caffè e gelato diventa difficile. 😉
è piuttosto imbarazzante, io non chiederei mai una cosa che so che non sono in grado di darmi, nella maniera in cui l’attendo….
Mi sembra capire che è un po’ come il vecchio bar di una volta, quello che avevano i miei nonni insomma. 😀
@Chit: certo le cose devono essere un tantino più complicate e meno divertenti.
@Annagb: beh, puoi prendere un gelato affogato al caffè!
@AmmiraglioK: ma noi alla fine riusciamo a fare quasi tutto 🙂
@SignorPonza: esatto. Sai che palle lavorare in un bar tutto trine e pizzi?
E al venerdi sushi!Legando il baristone ostile alle innovazioni nel magazzino dei chinotti.
ben detto Alianora!
sono di quei bar che la gente ama ancora frequentare!
io ne vado letteralmente pazzo, sopratutto qui in provincia!
un abbraccio
Sono un curioso di bar, prima o poi passerò da te.
Devo prima scoprire dove stai.
Caffè, il calore sta tutto in quel contenuto……il bar… troppo semplice immaginarlo o progettarlo se lo ami….l’indirizzo all’italiana, sobrio, ma col gusto di chi ha progettato la tazzina del caffè Hag…..ma non di chi lo beve – come cazzo fa! – chi mi sa dire che procedimento usano per togliere la caffeina? – così hanno tolto le vere sensazioni che oggi mancano – EMOZIONE – non esistono più i bar di un tempo passato o forse son passati.
P.S.Marz0818
Ciao Aquila……non ci avrai mica cagato dentro?
Così forse avrebbe detto Oscar…forse.
@Teresa: ma poverino. Quello con una spallata butta giù tutto il magazzino!
@Damiani: beh, allora quando vieni a trovare i tuoi amici in provincia, venite a prendervi un caffettino da noi.
@Mauro: se leggi attentamente prima o poi lo capirai.
@Salvatore: eehhh? Dentro dove?
Io vado pazza per i cocktail alcolici, ma a base di frutta.
Il cliente ha chiesto “un” cognac?
Avreste dovuto fare come il salumiere della pubblicità davanti alla cliente che chiede del prosciutto…ignorarlo!
Non si ordina del prosciutto, si chiede il “Parma”! ;-); se al cliente aveste ammollato il Grand Marnier non si sarebbe accorto della differenza *^_^*
a volte nn vuol dire
nel mio paese cè un bar dove fanno tutto, pure un mini servizio cucina. Ma nulla è appetibile, anzi direi che ci si pente sempre quando ci si allarga con le ordinazioni.Il caffè nn cè male, ma nemmeno quello è fantastico.
Però il personale è gentile, simpatico, i tavolini accoglienti, ci si trovano sempre gli amici e per inerzia ci si siede.
Poi è tutto un criticare questo e quello, ma questo è il sano esercizio di chi ama
Spritz? Ma allora sei dell’area friulano-veneta, come nel mio caso? 🙂 Bel post, che sa di vissuto e di saggezza…
BUONA PASQUA!
baci daisi
spero che qui li legge html altrimenti sono fregata!
niente da fare non so come inserire immagini-beh ci ho provato!
Devo venire da voi a imparare come si fa il caffè.
Il mio sa sempre di bruciato!
@Dyo: allora ti consiglio un bel cappuccino nostro per colazione. Per il cocktail ti indirizzerò ad un valido bar poco distante dal mio. Così prenderai il meglio che c’è di ogni genere 🙂
@Gianfranca: ma noi non abbiamo i numeretti!
@Mariad: beh, da noi le cose son semplici, ma quelle che ci sono, son buone.
@Fabio: no, sono dell’area ciociarociociara. Per questo non si sa cos’è lo Spritz :-D. Grazie per i complimenti.
@Daisi: wordpress è un po’ troppo sobrio, a volte. Ma apprezzo moltissimo l’intenzione. Grazie e auguri a te!
@Alicesu: ti aspetto quando vuoi!
ciociaro ciociara?
siamo più vicini di quanto immaginassi allora…
@Mauro: non so di dove sei tu. Io sono ciociara ciociara 😀