Lei è tutto quello che io non sono.
Lei è spumeggiante, bionda (di un biondo che più biondo non si può), ha gli occhi scuri, un sedere che fa provincia (definito da qualcuno “il più bel fondoschiena della Ciociaria”), due gambe tornite arrampicate su zeppe di colore e forme improbabili, vestiti che addosso a lei paiono di sartoria anche quando sono anonimi. Si trucca con rapidità e sapienza: due tratti di matita sulle palpebre, una passata di rossetto di colore sgargiante (MAI rosa cipria o beige) e sembra uscita dalle mani abili di un’estetista, salvo sbavature che a volte si procura perché siccome che è un po’ cecata, non sempre nota. Il suo profumo è dolce e penetrante, se ne cosparge con generosità collo e polsi. Tra la gente è come un uccello del paradiso, colorata, luminosa, sgargiante. Con gli uomini che le piacciono, non si fa problemi: li guarda e loro capiscono, di più, loro SANNO! Nessuna preoccupazione di venire respinta, non perché non le possa succedere, ma perché lei lo mette nel conto delle cose, e se capita non è una tragedia, si volta pagina e si comincia un nuovo capitolo. Mamma affettuosa, mai severa, a volte distratta, ma dalla disponibilità illimitata. Pessima bugiarda: mentirebbe in continuazione per le cose più sciocche, ma non è capace di nascondere quelle su cui forse ci sarebbe utilità a mentire. Basta guardarla negli occhi e si capisce che sta dicendo una frescaccia grossa come una casa (in questo somiglia talmente a mia madre che potrebbe essere sua figlia). Anticonformista, ribelle, istintiva fino all’autolesionismo, se non la si ama è perché non la si capisce fino in fondo. Se le parli e lei vaga con lo sguardo, non è perché non le interessa quello che dici. E’ che la sua testa è partita per la tangente ad inseguire altri pensieri, ed è difficile poi capire se ti sente oppure se sta già viaggiando tra i percorsi tortuosi del suo cervello multifunzionale. Raramente risponde ai messaggi; faticosamente chiama al telefono. Quando è un po’ su di giri, fa una cosa che odio: interrompe in continuazione, tutte le persone, qualsiasi siano i discorsi che fanno. Io sono la sua vittima preferita, forse perché con me parla più che con chiunque altro, e la morderei sul naso, se pensassi che potrebbe servire. Ma non servirebbe, e il suo naso è salvo. Irrazionale e matta come un cavallo, è amica di tutti. Apparentemente.
Io sono tutto quello che lei non è.
Io, sono bionda (ma meno bionda di lei), ho gli occhi chiari, un airbag posteriore inesistente, ma a differenza di lei sono ben dotata nella parte anteriore. Ho le gambe magre e mi muovo preferibilmente su scarpe dal tacco basso. I miei vestiti sono discreti, li indosso con una minima eleganza, ma è raro che qualcuno si volti a guardarmi mentre passo per strada, perché la mia luce rimane nascosta. Mi trucco poco, e non sempre. A volte ci metto mezz’ora e alla fine sono uguale a prima, perché evito i rossetti troppo appariscenti (visto che ho la bocca già larga per conto mio) e con la matita sugli occhi, se esagero, assomiglio a Betty Boop. Non uso profumo se non in occasioni particolare, poco e discreto. In un gruppo non sono al centro della scena, ma se siamo in pochi, posso monopolizzare l’attenzione per ore. Sono schiva e a volte scorbutica; acida e respingente. Se mi piace un uomo possono passare mesi, anni, prima che riesca a manifestargli un interesse che spesso viene interpretato come amichevole cameratismo. Temo come la peste il rifiuto. Il pensiero di accantonare i sogni, dover ricomnciare daccapo, trovare una persona che mi interessi di nuovo tanto quanto la precedente, col timore di non trovarla mai…mi atterrisce, e alla fine preferisco galleggiare nel limbo delle incertezze e dei dubbi, sperando in qualcosa che probabilmente non avverrà. Mamma impaziente e brusca, a volte sembro più la matrigna di Cenerentola che la Fatina di Pinocchio. Sincera fino alla crudeltà, non sono capace di mentire se non su cose per cui ritengo decisamente meno doloroso per me e per gli altri farlo. Rispondo immediatamente agli sms, se so che mi hanno cercata, richiamo appena posso. Iperrazionale (anche nella mia irrazionalità) e diffidente, faccio fatica a legare con gli altri. Apparentemente.
Poi…poi si scopre che lei ha una sola amica, me. Perché non riesce a confidarsi con nessuno, fa una fatica tremenda a tirare fuori i suoi pensieri più segreti. Non ha tabù e accetta incondizionatamente gli altri ma a volte nel timore che gli altri non accettino lei, si ritrae e mostra solo quello che, a suo avviso, gli altri possono capire e volere. Le piace essere ammirata e corteggiata, a volte anche in casi in cui il corteggiamento andrebbe respinto con decisione. Colleziona batoste sentimentali, ma almeno non ha rimpianti. Timida contro ogni apparenza, nonostante la conosca da 12 anni non finisco mai di scoprire cose di lei che mi stupiscono, mi deliziano, mi preoccupano.
Poi…poi si scopre che io ho tanti amici a cui racconto tutto. Perché quando prendo la via, riesco a dire cose di me a volte così inutili da interessare nemmeno la sottoscritta. Entro nei particolari, analizzo gli accaduti e chiedo pareri, mi sfogo, mi confido. Non ho tabù e accetto gli altri quasi incondizionatamente, e voglio che gli altri accettino me per come sono, altrimenti, alla larga. Mi piace essere ammirata e corteggiata con discrezione, ma odio le persone possessive, invadenti e non ho nessuna difficoltà a respingere gli indesiderati, con gentilezza o con ironia, a seconda dei casi, ma in modo non fraintendibile. Meglio sola che importunata. Colleziono batoste sentimentali, ma almeno non ho rimorsi. Sfacciata e quasi impudica nel linguaggio, non lascio scampo a chi vuole mostrarsi più forte senza averne le qualità. Sono imbranata solo con chi mi piace davvero e spreco ogni chance, non vedendola o non approfittandone.
Abbiamo eccessi opposti e siamo fondamentalmente complicate. Siamo tessere di un puzzle: quel che mi manca lo ha lei e viceversa. Ma facciamo parte dello stesso quadro ed è questo che rende speciale la nostra amicizia. Una volta, parlando ad un comune amico, abbracciandomi disse “Lei è parte di me”. Sì, era un po’ brilla, ma so che lo pensa anche quando è del tutto sobria. Ci vogliamo bene. A volte ci strozzeremmo, ma ci vogliamo bene davvero.