Nuove espressioni

Parlare male di “Uomini e donne” è ormai come sparare sulla Croce Rossa, ma a volte non posso evitare di riportare alcune perle che mi trovo ad ascoltare mentre la seguo più o meno distrattamente.

Oggi è stata una puntata davvero straordineeeeria, che ha visto la rivisitazione di due noti proverbi: “quando la volpe non arriva all’uva dice che è acerba” e “portare l’acqua al proprio mulino”.

Nel primo caso, l’uva acerba è diventata “marcia”. Certo che a ben pensarci c’è anche una logica: sono secoli, millenni forse, che quel benedetto grappolo d’uva è appeso lì, troppo in alto perché la povera volpe riesca ad agguantarlo. Nel corso di cotanto tempo, gli acini acerbi saranno maturati, e poi marciti. Con un clima più secco e una maggiore costanza di sole, si sarebbe ottenuta l’uva passa, ma che ci si può fare? E in conclusione, acerba o marcia che sia, quell’uva è comunque immangiabile, il senso non cambia e la volpe può anche mettersi il cuore in pace, o farsi furba e imparare a mangiare le fragole, che crescono rasoterra.

Il secondo proverbio modificato, vede una tizia che “butta” l’acqua al proprio mulino. Questo mi ha stupito un po’, perché si parla di aumenti dei costi del servizio idrico; di rischi di desertificazione; di siccità. Una che butta l’acqua è proprio una sprecona priva di senso civico. A meno che non la butti perché ormai è inquinata e sarebbe nocivo adoperarla.

Nel corso della puntata ho poi sentito ripetere il binomio “palesemente evidente”, che è un “palesemente evidente” pleonasmo, visto che le due parole significano praticamente la stessa cosa, ma venivano proclamate con la sicurezza di un esperto dell’Accademia della Crusca (ma forse era crusca prodotta in un mulino dove l’acqua viene buttata).

Si parlava poi di “baci a stampo”. Io questa cosa dei baci a stampo l’ho imparata da poco, nel senso che per me un bacio sulla bocca è sempre stato con la lingua o senza, detto proprio in modo pedestre. Il termine a stampo mi fa venire in mente un impiegato postale che timbra i francobolli sulle lettere e sulle cartoline, ma è solo perché non sono più tanto gggiòvane.

E infine, l’espressione “ci sta”. Ai miei tempi, “ci sta” era riferito a una ragazza (più raramente a un ragazzo) ben disposta ad una relazione sentimentale o meglio sessuale. “Quella ci sta”, era una frase ricorrente e non sempre lusinghiera che passava nelle conversazioni tra maschietti, veniva detta in tono ammiccante e un po’ volgare e accompagnata da sguardi d’intesa. Ora “ci sta” vuol dire “è comprensibile”, “lo posso capire”. “Ci sta che il mio fidanzato si sia trombato la mia migliore amica, in fondo può succedere”. “Ci sta che io sia andata in discoteca mentre il mio ragazzo era all’ospedale operato di appendicite; mica sono una suora!”. Questi sono esempi inventati da me, ma non molto lontani dalla realtà, almeno da una certa realtà.

E allora divento gggiòvane anche io e per farmi capire dagli adolescenti, comincio a buttare l’acqua al mio mulino e in modo palesemente evidente proclamo che quando qualcuno che mi piace mi rifiuterà, non dirò mai che in fondo non mi piaceva poi così tanto; perché io so distinguere l’uva acerba da quella marcia, ma soprattutto se uno è fico, rimane fico, anche se non arrivo a prenderlo 🙂

42 thoughts on “Nuove espressioni

  1. Cara Alianorah, ci credi che, nonostante sia ggggiòvane (all’anagrafe) io ste espressioni non le ho mai usate???
    Anche se è palesemente evidente che qualcuno ne faccia uso. Magari sò vecchia io, dentro.
    Un bacio.

    P.S.: Nonostante ultimamente non abbia avuto modo di commentare, ho sempre letto i tuoi post… sono una lettrice assidua, io 😀

  2. Beh, mi hai fatto fare due sane(e grasse) risate.
    Il “palesemente evidente” sarebbe un po’ come l'”entro e non oltre”.
    A volere cercare modi di dire vecchi e nuovi ci sta che se ne vada una buona mesata. 😉
    🙂

  3. Però, il fico passito magari è buono.
    E se uno vuole ripulire il proprio mulino, che magari è stato imbrattato da scritte oscene, ci sta che possa buttarci l’acqua sopra.
    gatta susanna

  4. E’ palesemente evidente che sei troooppo forte! E ci sta pure che gggiovane lo sei molto! Sei trooppo dentro, è palesemente chiaro e indiscutibilmente evidente! E se non fossi così dentro, basterebbe che ti mangiassi un fico, ma bello “gallo”!

  5. Non so se l’uva acerba o marcia è proprio la stessa cosa..Alla fine se è acerba puoi ancora aspettare, se è marcia non c’è più niente da fare. Dipende tutto da cosa ha da fare la volpe.
    Il fico passito è il fico secco? Con la mandorla dentro è la morte sua.
    Però io uomini e donne non lo vedo proprio, resterò tagliata fuori dallo slang giovanile.

  6. Ciao !
    Presumo tu sappia che ti ho seguito partendo da Renata…

    Solo per dirti “non sentirti sciocca” !

    Spendi i tuoi bisogni, conditi di ottimismo e fiducia, accentandone i rischi che questo comporta, avrai qualche delusione in più, ma vivrai senza rimpianti, aprendoti possibilità enormi altrimenti inesplorate.

    Continua a “pensare positivo”.

    Buona fortuna, quella che ti costruirai certamente !

  7. “Ci sta” e basta…. questo di solito piace ai maschietti LOL 🙂
    Ok scusa la battutaaccia 🙂

    Questa “modifica” dei proverbi è una moda molto in voga ultimamente e non solo in quella trasmissione,

    Oramai in tv spesso senza ritegno si “osa” con il risultato di sparare certe strafalcioni da far venire i brividi…

  8. aliuzza…con somma vergogna ti confesso due cose:
    1)io faccio un abuso spropositato degli avverbi…chiedi a Nita…non c’è frase che non contenga almeno un “fondamentalmente”, un “seriamente” ed un “tendenzialmente”…:S..
    2)dico sempre “alla fine ci sta che…”…ecco, mi pento e mi dolgo.
    mi giustifica il fatto di essere, almeno anagraficamente, gggìovane?
    p.s.:ti pensavo, in questi giorni. un bacino.

  9. in realtà la volpe e l’uva è una favola attribuita a esopo non un proverbio.
    giusto per fare il pignolo.
    cmq in sardegna a cagliari sono andato in banca perchè mi si è smagnetizzato il bancomat e mi sono trovato alla cassa un pseudo ex rintronista, uno che andava a uomini e donne (mi ha detto mia morosa perchè io non seguo) e c’erano tutte ste donne che stavano li a sbavare e mi è toccato aspettare mezz’ora che si liberasse, visto che era l’unico sportello aperto.
    ergo: uomini e donne mi sta sulla punta dell’esofago.
    ciaooooo

  10. Roba da Accademia della Crusca!!! 😉

    Cmq se negli anni ’60 la Tv ha contribuito alla diffusione dell’italiano, oggi sta contribuendo alla sua degenerazione!!! 😉

    Un caro saluto!!!
    salpetti

  11. bah oramai ci abituiamo a tutto
    abbiamo fatto passare come linguisticamente corretto il termine quest’oggi
    che è un errore “palesemente evidente” ( hihihi) perchè oggi significa questo giorno quindi è errato dire questo questo giorno
    eppur si dice
    i brividi li ho ma tant’è

  12. Tanto suono che piovve, la cultura oramai è palesemente evidente che è una roba da giovani, ci sta che se la gatta va al lardo prima o poi se lo magna, e per finire vuolsi così colà dove si pota ciò che si vuole!!
    Buon W/E Alianorah!! Perdona i vaneggiamenti!!

  13. @Spinoza: possibile.
    @Umma: o forse non sei incasellata!
    @LadyOscar: allora io devo avere qualcosa di sbagliato 🙂
    @Note: io noto quelli assurdi in modo palesemente evidente.
    @Susanna: il fico passito è buono, ma lì si parlava di uva marcia 🙂
    @Oscar: o più alte, se vuoi raccoglierli proprio tutti tutti.
    @Gandalf: va bene anche questo 😉
    @Pensierini: a me i fichi piacciono, ma secchi più che fresci. Metaforicamente parlando invece, i fichi mi piacciono belli freschi, più che secchi. 🙂
    @Cincia: e con le noci? Buonissimo!
    @Lottavanana: il tuo è divertente e poi c’è del vero!
    @Pietro: razzista! 😛
    @Lucignolo: ma certo che ti conosco! Io mi sento sciocca perché a volte parlo troppo, ma i miei segreti più segreti…quelli li tengo per me. Grazie per l’augurio: un po’ di ottimismo mi manca, in verità, ma non è mai troppo tardi!
    @Lario3: innegabilmente trash, anche se non quanto “Carramba”, “C’è posta per te” e “Buona domenica”.
    @Justine: grazie e benvenuta qui!
    @Daniele: brividi sì, però mi faccio anche qualche risata. Anche se in effetti, pensando che LORO parlando sul serio, c’è poco da ridere.
    @Bruno: come il tonno? 🙂
    @Guady: yeah!
    @Violetta: io non critico l’uso, ma l’abuso degli avverbi. “Palesemente evidente” è una ripetizione, come dire “chiaramente lampante”. A me il “ci sta” è antipatico, ma questo è un parere personale. Non cambierà la stima e la simpatia che ho per te.
    @Simo: giusto, una favola greca la cui morale è diventata di uso comune. Un quasi proverbio. Immagino di che (rin)tronista parli, giocava a calcio in un paese vicino al mio e faceva colazione al bar dove lavoro. Io ho il turno di sera e ho sempre evitato…l’incontro!
    @Romano: moi aussi.
    @Ga.Ma: Francesco Facchinetti, prego. Ora è un serio conduttore! 🙂
    @Marco: o da guardare mantenendo un ironico distacco, facendo finta che siano cartoni animati o il Muppet Show (che era comunque MOLTO più intelligente). Benvenuto!
    @Salpetti: giusta osservazione. Non è mai troppo presto per darsi una revisionata.
    @Artemisia65: non avevo mai riflettuto su quest’oggi. E’ come dire “bella calligrafia”: una ripetizione visto che calligrafia vuol dire già bella scrittura.
    @Vin: e di che? Un commento divertente. Buon week end anche a te, Vin!
    @Lario3: la cara Pollon combinaguai!

  14. Non guardo il programma della De Filippi, anche se sogno di tornare a casa in tempo utile se nonaltro per fare uno studio etnografico di certa fauna umana!! Conosco solo l’imitazione fatta a Zelig e muoio dal ridere.. Ricordo che mi sconcertò “ci sto dentro” figurati “ci sta”.. ma la lingua per fortuna si evolve.. a volte involve!

  15. ti ammiro molto per quello che hai detto.
    il fatto grave è che queste persone, mi riferisco sopratutto all’ “opinionista” del palesemente evidente, ritengono di saper parlare bene e così pronunciano, tra l’altro anche fuori luogo, delle espressioni che vogliono dire per forza per ostentare una loro capacità dialettica inesistente e dicendo cose assolutamente sbagliate,creando dei loro neologismi. comunque

  16. @Damiani: allora posso chiamarti…Damiana? 😀
    @Trippi: le scenette di Zelig sono pericolosamente simili alla realtà.
    @Alicesu: ma ora mi sembra stia dilagando…
    @Mauro: potrebbero eliminare entrambe, sarebbe meglio no?
    @Fabio: è un vero e proprio tormentone, non c’è che dire.
    @Docch: benvenuto e grazie per l’ammirazione (ma sicuro che ne sono così degna?). L'”opinionista” è uno di quei nuovi lavori che non riesco a comprendere. Ognuno ha opinioni, allora siamo tutti opinionisti. Perché non veniamo pagati anche noi? 😉

  17. Io come sempre mi pongo il problema che quando mia figlia sarà in età da TV, il suo modello di insegnamento sarà Maria de Filippi e qualche tronista sparso. Ti prego, Alia, smetti. Non va guardata manco per scherzo. 😦

    PS L’opinionista è il mestiere più bello del mondo, ti pagano per fare quello che faccio la mattina davanti al caffè coi colleghi (…azzeggiare).

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