E’ stato amore a prima vista. Forse perché è moro con gli occhi azzurri, proprio come piace a me. Oppure perché ha quell’aria un po’ tenera e un po’ spaurita che fa venir voglia di riempirlo di coccole. O magari è per la sericità che comunica il contatto con il suo corpo morbido e caldo. Il prezzo era accessibile, molto accessibile per cui, preso atto che la mia infatuazione non sarebbe scemata col tempo, l’ho agguantato e non l’ho mollato più. Certo, non è stato facile andare contro la pubblica opinione. Ad esempio, ecco lo scambio di battute avvenuto, al riguardo, con F.d.C., col quale ho rifatto pace da non molto tempo, soprattutto da quando mi ha confidato una sua disavventura, traumatica, avvenuta in ascensore (ma questi sono fatti suoi e non entro nei particolari):
F.d.C.: è orrendo! Veramente brutto. Mai visto niente di peggio in vita mia!
A.: ma se è tenerissimo! Piace anche ai miei!
F.d.C.: ci credo. Sono abituati a vedere te! Mi stupisco che non ti abbiano buttata dalla rupe Tarpea quando eri in fasce.
A.: non avevano i soldi per pagarsi il viaggio.
F.d.C.: comunque se non lo prendevi tu, chissà quanto tempo sarebbe rimasto qui!
A.: bene! Allora meno male che l’ho preso io!
Che poi l’importante è aver ottenuto da lui anche un congruo sconto, che mi ha reso il possesso ancora più gradito e averlo portato via dalla vetrina del bar dove nessuno lo apprezzava il giusto.
Del resto, al cuor non si comanda il suo visetto sbilenco mi ha conquistata a prima vista. F.d.C. lo chiama Walter, ma a me fa venire in mente Veltroni, e questo raffredda i miei ardori. Gradirei quindi battezzarlo con un nome più simpatico ed empatico ma scarseggio in fantasie per cui… a chi potrei chiedere consiglio se non a voi? Intanto ve lo presento…
E ora…come lo chiamiamo?