Non esco quasi mai in giro per il paese in cui vivo, per cui le rare volte che succede, mi capita di incontrare persone che non vedo da mesi, a volte da anni. Quasi sempre la domanda che mi viene rivolta è “ma tu non abiti più qui, vero?”. Ma ieri c’è stata una variazione sul tema.
Dopo aver trascorso almeno tre quarti d’ora all’ufficio postale a sfrangere gli zebedei all’impiegato Loreto, gentilissimo, a cui ho chiesto: di attivare il nuovo postamat; di prelevare del denaro; di pagare con quel denaro una ricarica postepay, di attivarmi una nuova postepay…insomma, dopo essermi beccata, verosimilmente, una pacca di “iotimaledico” dal giovanotto, attraverso la piazza del paese per andare a ripescare la mia macchina vecchia parcheggiata nella zona vecchia. E sottolineo vecchia, non antica. Perché ogni cosa ha un suo perché. Mentre procedo a passo di marcia, vedo da lontano una sagoma ben nota e facilmente riconoscibile: si tratta di A., la prima vera cotta della mia vita con cui un sacco di tempo fa ebbi una breve storia dal sapore fortemente adolescenziale, nonostante io avessi vent’anni e lui venticinque. Insomma, vedo ‘sto qui che è ancora lontanuccio, penso di tirare dritto perché ho un po’ di fretta e di male ai piedi, ma lui accelera e alla fine ci incrociamo. Saluti, baci, convenevoli. I nostri convenevoli sono sempre del tipo: “ehi! da quanto tempo! ne poteva passare ancora un po!”…oppure “ma com’è che ti chiami?”…o ancora “ammazza come stai vestito!” ,”ma come sei in menopausa, ho amiche sessantenni che ancora non ci sono entrate!” e cose del genere. Mentre ci insultavamo allegramente, una macchina passa strombazzando: è il mio vicino di casa M., amico di A.. Non gli sembra vero di rompere le scatole a entrambi contemporaneamente e si ferma, parcheggia alla bell’e meglio e si avvicina. Alla sua domanda su cosa stessimo facendo (in mezzo alla piazza, alle cinque di pomeriggio, non è difficile da capire, ma M. è M.), il mio adorabile ex del paleolitico risponde…”Mah…stavo andando allo studio quando ho visto in lontananza una donna con una gonna svolazzante, con uno spacco che mostrave le gambe e una scollatura che fa vedere le tette e ho pensato…ma fammi un po’ vedere chi è. Poi mi quando mi sono avvicinato l’ho riconosciuta…ah, peccato, è SOLO Maria Carla! “.
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